Finalmente ho trovato una convincente anche se amara analisi della crisi italiana.
Il declino economico? Frutto di un progressivo “irrigidimento della struttura produttiva del paese”, chiusasi a difesa di privilegi corporativi, che “pesano negativamente sulla competitività delle manifatture e dei servizi italiani sui mercati internazionali”. Le conseguenze sono “metodi di produzione e di organizzazione aziendali superati dai tempi,” uniti a costi di produzione più elevati che altrove.
Mancando le condizioni per il successo nella nuova economia globalizzata, si assiste a processi di disinvestimento o di deriva verso l’economia sommersa, in modo da sfuggire tanto ai “controlli restrittivi delle corporazioni” che al fisco. Continua a leggere