In un nuovo capitolo dell’interminabile crisi dell’euro, anche Cipro – dopo Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna – ha alla fine ottenuto un pacchetto di “aiuti” europei per evitare il collasso del suo sistema bancario, un default sovrano e la probabile fuoriuscita dalla moneta unica. Ci sono voluti almeno nove mesi di tattico attendismo, sull’orlo della catastrofe, e poi una settimana, poco più, di feroce negoziato, di passi falsi e di reciproche ostilità. Continua a leggere
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La crisi e i giorni perduti dell’austerity
E’ utile ripercorrere, anche sommariamente, la storia della crisi. Serve a non farsi prendere in giro da chi oggi è intento a riscriverla per esonerarsi da ogni responsabilità e perseguire, come sempre, il proprio tornaconto. E serve a immaginare soluzioni meno inique, più sensate ed efficaci di quelle che continuiamo a subire, irrisi da una propaganda, che vociante “sale”, “sale, e poi ancora “sale”, per strombazzare inesistenti successi. Continua a leggere
La Grecia e l’arcipelago euro
C’è stato un periodo in cui preferivo definirmi cittadino europeo. Ora comincio a vergognarmene. Per un triennio la Grecia è stata sottoposta a un regime di “aiuti” che sempre più fa pensare alla rieducazione in un gulag.
L’economia e la società greca sono state devastate, e in sovrappiù si è infangata l’idea di Europa e messa gravemente a rischio la democrazia. Il debito pubblico, che si diceva di voler risanare, cresce fuori controllo e sta per toccare il 190% del Pil, mentre ancora i “partner” europei si illudono che possa essere interamente ripagato. Continua a leggere
L’euro, né moneta né unica né europea
Non vorrei esagerare a tal punto da descrivere l’euro come la cieca, fatale svolta storica che fa da innesco a un “Quarto Reich” germanico. La tentazione però c’è – ed è comprensibile se uno considera una serie di inquietanti circostanze.
Penso, ad esempio, ai benefici che la Germania ha tratto sinora dall’euro, speculari alle devastazioni subite da vari paesi periferici e del sud Europa; al ruolo di indiscussa leadership che nella nascita e gestione dell’euro hanno avuto la Germania, una commissione europea a guida ideologica tedesca, e una banca centrale europea d’impronta tedesca e con sede a Francoforte; alla tendenza secolare dei Reich germanici Continua a leggere