I vescovi italiani, riuniti nella Cei, lamentano in un documento l’assenza in Italia di una classe dirigente. L’osservazione, però, è superficiale.
Una classe dirigente in Italia c’è. Solo che si presenta, ermeticamente, come un’escrescenza, spesso mafiosa o paramafiosa, di quella “borghesia improvvisata e amorfa” di cui scriveva Leonardo Sciascia.
L’Italia di oggi, questo ammasso spappolato che pare ai vescovi senza un alto e senza un basso, di tale borghesia è l’espressione più congeniale. Va bene proprio perché è così, informe e malleabile. Continua a leggere