Sotterramenti e scavi

clinton_matrimonioOgni tanto, come ad Afragola, cade una palazzina fatiscente. Così i nostri tg possono dare prova delle loro capacità di scavo, tra le macerie. Dove invece non devono proprio ficcare il naso è negli arcani del potere, anche quando tali dopotutto non sono. Meglio non rischiare.

Esemplare, a tal riguardo, è stato il servizio del tg1 sul matrimonio di Chelsea Clinton. Tante immagini sfarzose, ma su cosa faccia Chelsea nella vita e su chi sia lo sposo, non una parola. Sono affari loro, che non ci devono riguardare.

L’occasione si presta a un paio di annotazioni. Continua a leggere

Il virus del dissenso

gianfranco_finiGianfranco Fini denuncia “l’illiberalità” del suo ormai ex-partito. Ma il Pdl risponde di averlo cacciato perché è un “virus”: piccolo, e dunque meschino; patogeno e parassitario; e, quel che è peggio, causa di contagio.

Per gli italiani sembra inevitabile, a questo punto, la convocazione di fronte agli schermi tv per una nuova, più vigorosa campagna di vaccinazioni di massa.


Divorzio dalla realtà

berlusconi_finiE così Berlusconi ha consumato un altro divorzio.

Dopo quelli con due mogli, dopo quello con Casini, ora ha rotto anche con Fini. Gli resta a fianco, per il momento, solo quell’imprevedibile mattoide di Bossi, che nel 1994 fu il primo a lasciarlo dandogli per anni del mafioso, e la cui massima ambizione è comunque di piantare in asso l’Italia per consacrarsi al dio Po.

Nella vicenda di B. si stanno dispiegando gli effetti di quel complesso di superiorità che, per sua stessa ammissione, lo affligge e che prima o poi lo spingerà anche all’estremo divorzio, quello dalla realtà.


Mafia in tribuna

matteo-messina-denaroC’è chi si stupisce della rivelazione secondo cui, a maggio, il capo della mafia Matteo Messina Denaro sarebbe stato allo stadio a vedere Palermo – Sampdoria, più che altro un’occasione propizia per tenere un vertice con altri boss.

Ma non c’è nulla di nuovo. E’ così da 150 anni: i picciotti, in tribunale; i capi, in tribuna.


Autoritari del G8, unitevi!

berlusconi_medvedev_putinI media riportano con enfasi le dichiarazioni fatte a Milano dal presidente russo Medvedev, che avrebbe definito Silvio Berlusconi “il leader più autorevole del G8”.

La frase, a un orecchio occidentale, risulta stonata. Autorevole Berlusconi, di cui in sede internazionale si ricordano corna, gaffe, barzellette di dubbio gusto e poco altro?

Dmitrij Medvedev, però, è russo e questo suggerisce l’ipotesi Continua a leggere

Affari di famiglia

caliendoGiacomo Caliendo, il sottosegretario alla Giustizia, ha ammesso di aver frequentato il geometra e faccendiere Pasquale Lombardi, per 30 anni.  Ma si è giustificato, aggiungendo: “Gli dicevo di sì solo per levarmelo di torno.”

Dunque, da 30 (trenta) anni diceva di sì a uno che sfaccendava sempre appresso a lui, solo per levarselo di torno?

I due erano, in sostanza, come la più classica delle coppie – moglie e marito – in una commedia all’italiana. E che mai può essere intercorso tra loro? Normalissimi affari di famiglia.

Equilibrio in Rai

masiIl direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha sottoposto Serena Dandini a una serie di sedute per curare la mancanza di equilibrio suo e della sua trasmissione, “Parla con me”.

La terapia prevedeva la somministrazione, tre volte al dì, di una dose di “Porta a porta”, uno psicoattivo stabilizzante a lento rilascio, particolarmente efficace nel trattamento della mania euforica, lo squilibrio diagnosticato a Serena.

La cura pare essere stata efficace. Dandini dovrebbe essere di nuovo in onda dall’autunno, ma è prematuro dare responsi definitivi. Purtroppo, in questa patologia il rischio di recidiva è alto.

L’auspicio di tutta la dirigenza, comunque, è che la Dandini possa pienamente ristabilirsi ed essere recuperata alla normalità della vita in Rai. Il gulag, per ora, resta solo un’extrema ratio.


Statista in proprio

berlusconi_statistaSilvio Berlusconi è stato premiato dalla provincia di Milano per le sue qualità di statista.

Che il nostro premier sia un governante senza eguali, non si discute. Lascia invece perplessi la motivazione, che recita:

“E’ statista di rara capacità, conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull’amore, la tolleranza e il rispetto per la vita».

La prosa, pomposa, trascura la conquista più importante, e cioè il fatto che nessuno come Berlusconi ha saputo ridare chiarezza di significato alla parola “stato”, liberandola dagli usi ambigui della vecchia politica. “Stato” indica finalmente un participio passato, niente di più.