Ogni tanto, come ad Afragola, cade una palazzina fatiscente. Così i nostri tg possono dare prova delle loro capacità di scavo, tra le macerie. Dove invece non devono proprio ficcare il naso è negli arcani del potere, anche quando tali dopotutto non sono. Meglio non rischiare.
Esemplare, a tal riguardo, è stato il servizio del tg1 sul matrimonio di Chelsea Clinton. Tante immagini sfarzose, ma su cosa faccia Chelsea nella vita e su chi sia lo sposo, non una parola. Sono affari loro, che non ci devono riguardare.
L’occasione si presta a un paio di annotazioni.
Il camuffamento degli uomini (e donne) di potere da esponenti del mondo dello spettacolo, naturalmente, è una vecchia astuzia. Serve a focalizzare l’attenzione dei media e della gente su seducenti ma vacue apparenze, e a fare uscire di scena, dei potenti, la pesante concretezza di ciò che fanno.
Ne deriva, tra l’altro, che la cosiddetta “contaminazione dei generi”, praticata nelle parole del direttore generale della Rai dal tg1, è piuttosto una funzionale corruzione dei generi. Contribuisce a inquinare una fondamentale distinzione. E cioè, che mentre per il personaggio dello spettacolo intrattenere è solo un degno mestiere, che talora diventa arte di impreziosire la vita, per il personaggio di potere è solo un travestimento. Anzi, un travestimento nel travestimento, usato per ingannare. Doppiamente.