Vecchi vitelloni in campagna elettorale

berlusconi_santoroIn una campagna elettorale ridotta, da una televisione vecchia, a una sequela di chiacchiere, scenette e gesti o gestacci più o meno memorabili, come sta andando il vecchio Berlusconi? Negli insuperabili limiti fissati in partenza – lui non ha nulla di nuovo da dire agli italiani, non ha nulla da dare all’Italia – Silvio se la sta cavando benone.

Si tratta di stare sulla cresta dell’onda, come un surfista dell’etere e dei bit. Continua a leggere

Nel girone di Silvio e Francesca

Della toccante storia di Silvio e Francesca, sbocciata in un infernale girone di lussuriose frequentazioni, resta – per i lettori di Dante più che per quelli di Chi – qualcosa da capire.

Non mi riferisco al trasporto di Francesca per Silvio, di cui è difficile dubitare. Papi girl della prima ora nonché fondatrice del comitato “Silvio ci manchi”, Francesca Pascale, fin dai primi passi nella bolgia berlusconiana, ha fatto intendere di essere mossa dalla passione più che dall’interesse. Continua a leggere

Fede nella mortalità

fine_mondoStretto tra il molesto, martellante, mortificante assalto mediatico del monocorde monopolista di Arcore e la conclusione, ormai imminente, del 13° b’ak’tun del calendario Maya, ho cercato consolazione in “Scienza e religione” – un libro di Bertrand Russell che mi è caro – là dove dice:

“Attendersi che una personalità sopravviva alla disintegrazione del cervello è come attendersi che un circolo di cricket sopravviva quando tutti i suoi membri sono morti.” Continua a leggere

Il metodo del Cavaliere pazzo

berlusconi_pazzoHo deciso, per una volta, di venir meno alle mie abitudini e anche alle mie regole professionali. Sono un giornalista che prima di scrivere cerca di documentarsi. E caratterialmente sono un tipo abbastanza preciso, che detesta le approssimazioni. Il problema, ora, è che vorrei dire qualcosa delle ultime uscite di Silvio Berlusconi, di cui, però, direttamente non ho né letto né ascoltato proprio nulla. Né intendo farlo. A scanso di equivoci, lo ammetto subito: sono impreparato.

So che Bruno Vespa gli ha dedicato uno speciale di “Porta a Porta”. Continua a leggere

Il Silvio disforico con un piede nella farsa

berlusconi-disforicoDicono, quelli che lo circondano, che Silvio Berlusconi è depresso. E si era ben visto, la settimana scorsa, in quel videomessaggio in cui annunciava – coram populo televisivo – la volontà di “fare un passo indietro”. Sette minuti e mezzo segnati da un convulso annaspare in un mare di parole sdrucciolevoli, senza presa; i lineamenti tesi a disegnare angoli snaturati dalle devitalizzanti chirurgie plastiche; un senso di vuoto punteggiato da autolesionistici passi falsi.

Aveva affidato al Pdl di Angelino Alfano il compito di “riprodurre il miracolo” del ’94: quasi avesse senso chiedere la salvezza a una processione di miracolati. Continua a leggere

C’è chi copia alla regione Lombardia

formigoniSe c’è uno che seppe descrivere con genialità i vizi dell’Italia di mezzo secolo fa, che rimangono i vizi dell’Italia di oggi, questi è Ennio Flaiano. Nel Diario Notturno, ad esempio, tratteggiava così la classica figura del lestofante di rango:

“Scaltritosi nel furto legale e burocratico, a tutto riuscirete fuorché a offenderlo. Lo chiamate ladro, finge di non sentirvi. Gridate forte che è un ladro, vi prega di mostrargli le prove. E quando gliele mostrate: “Ah – dice – ma non sono in triplice copia!” Continua a leggere

Nicole Minetti e la politica piena di idee

minetti1Nicole Minetti non se ne avrà di certo a male se dico che la sua ultima uscita pubblica mi ha fatto ricordare – per spontanea e del tutto involontaria associazione – un famoso brano in cui Ennio Flaiano, mezzo secolo fa, dava una profetica definizione della stupidità. “La stupidità – scriveva Flaiano – ha fatto progressi enormi (…) Grazie ai mezzi di comunicazione (…) si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore attorno a sé (…). E’ tesa verso il futuro, piena di idee. Oggi il cretino è pieno di idee.”

Naturalmente, non intendo affermare che la Minetti è una “cretina”, né che sia “piena di idee”. Continua a leggere

Il sogno infranto di Prestigiacomo, damigella delusa

prestigiacomo-sogniLa vita nel Pdl, fa capire l’ex-ministro Stefania Prestigiacomo, è diventata un inferno. “Sono sconcertata da tutto”, ha confidato, secondo quanto riferisce oggi la Repubblica. “Del sogno berlusconiano in questo partito non c’è più traccia. Siamo circondati da piccoli gruppi di potere che passano le giornate a litigare”.

Lo sfogo, nel suo apparente candore, mi ha ricordato la fiaba di Barbablù – un signore molto ricco ma molto brutto, che aveva la tremenda fama di far sparire le mogli. Un’ingenua damigella, per inseguire i propri sogni, accettò di sposarlo, ritrovandosi intrappolata nel suo castello e minacciata di morte. Continua a leggere

L’operazione verità di Carlo De Romanis, l’Ulisse del Pdl

deromanisMentre il mondo attende con trepidazione che Silvio Berlusconi “sciolga la riserva” sulla sua ennesima, preannunciata “discesa in campo” come candidato premier del Pdl, è toccato a un suo nipotino politico – un certo Carlo De Romanis – aprire un inatteso squarcio di verità sulla sostanza umana, ancor prima che politica, al cuore del berlusconismo.

Del berlusconismo si sapeva e si sa che ha segnato una rivoluzione nel linguaggio della politica italiana, transitata dai triti giri di parole alle immagini levigate e suggestive, dai sudati e fumosi vertici di partito alle incipriate performance dei leader, dalle piattaforme programmatiche infarcite di ideologia e mezze verità alle suadenti promesse televisive alleggerite di ogni pensiero ma grondanti menzogna allo stato puro. Continua a leggere

Il perdente a sonagli

serpente-sonagliIl nostro ex-premier, Silvio Berlusconi, ha il dente avvelenato. E lo si capisce bene dalle sibilanti e minacciose parole rivolte ai senatori del Pdl, secondo quanto riferisce la Repubblica (vedi qui). Il governo Monti? “Una sospensione negativa della democrazia”. Il presidente Napolitano? Uno sempre pronto a “correggere (il governo) con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari”. La decisione di non fare pressing per un immediato ricorso alle urne? Una scelta solo tattica, per niente legata all’urgenza di salvare l’Italia dal rischio default. “Affrontare ora una campagna elettorale, sotto la pressione negativa e l’assedio dei media, sarebbe stato un errore”.

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