C’è stato un periodo in cui preferivo definirmi cittadino europeo. Ora comincio a vergognarmene. Per un triennio la Grecia è stata sottoposta a un regime di “aiuti” che sempre più fa pensare alla rieducazione in un gulag.
L’economia e la società greca sono state devastate, e in sovrappiù si è infangata l’idea di Europa e messa gravemente a rischio la democrazia. Il debito pubblico, che si diceva di voler risanare, cresce fuori controllo e sta per toccare il 190% del Pil, mentre ancora i “partner” europei si illudono che possa essere interamente ripagato. Continua a leggere