Disoccupazione, dove sei?

monti-draghiMolti si chiedono: Quando finirà la crisi? E i più riflessivi aggiungono: “Quali ne sono le cause?” Capirlo ci consentirebbe di trovare assieme una via d’uscita.

Io penso che la crisi dipende dalle nostre idee sbagliate, e che queste idee sbagliate restano oggi dominanti. Dunque, non siamo vicini all’uscita, per lo meno in senso “spaziale”. In senso “temporale”, è più difficile dire: le crisi – quando sono gravi come l’attuale – hanno la caratteristica di alternare lunghi tratti in cui sono “striscianti” ad altri in cui procedono a sobbalzi, in un diffuso crescente sconforto. Continua a leggere

Le vere previsioni del presidente Draghi, uomo dell’anno anzi del millennio

mario-draghiMotivi di forza maggiore – non una bensì due partite di basket dei figli – hanno ieri impedito a Sir Popper di presenziare alla conferenza stampa del presidente Draghi a Francoforte. Il Presidente della Bce, tuttavia, è stato così gentile da accettare prontamente la nostra richiesta di un’intervista esclusiva. Quella che segue è la trascrizione integrale di quanto ci ha detto, con una schiettezza di cui gli siamo grati, durante il nostro incontro avvenuto negli spogliatoi dell’Aspetta e Spera Milano Basket nella tarda serata di ieri. Continua a leggere

Malati di austerity

austerità-merkel-monti-nov12“Abbiamo bisogno di trattenere il fiato per cinque anni e più” – così ha detto l’altro fine settimana la Cancelliera Angela Merkel. “Wir brauchen einen langen Atem von fünf Jahren und mehr”.

Atem, respiro: etimologicamente così affine ad Adam, Adamo. La lingua tedesca riconosce, fin dalle sue radici, che l’uomo è respiro. Il respiro è vita. Quando il respiro viene meno, spiriamo.

Chissà se dopo aver parlato a quel modo, Bundeskanzlerin Angela Merkel ha colto la necrofilia implicita nella metafora che aveva utilizzato. Continua a leggere

L’euro e le sue conseguenze non volute

draghi1Ad appena dieci anni dalla sua entrata in circolazione, è diventato difficile parlare dell’euro. In questi tempi di crisi sarà un’ancora di salvezza o piuttosto una pietra al collo? Ci si dibatte nell’ambiguità.

Quanto sia acuto il disorientamento degli italiani emerge ad esempio dall’ultimo sondaggio della Demos di Ilvo Diamanti, secondo cui un 47% di noi considera la moneta unica una fonte di “complicazioni necessarie” per la costruzione europea, e un altro 39% la ritiene una “complicazione e basta”. L’ingenuo ottimismo di chi vede solo vantaggi si è dimezzato rispetto a un decennio fa ed è condiviso da neppure un italiano su otto. Continua a leggere