Il Silvio disforico con un piede nella farsa

berlusconi-disforicoDicono, quelli che lo circondano, che Silvio Berlusconi è depresso. E si era ben visto, la settimana scorsa, in quel videomessaggio in cui annunciava – coram populo televisivo – la volontà di “fare un passo indietro”. Sette minuti e mezzo segnati da un convulso annaspare in un mare di parole sdrucciolevoli, senza presa; i lineamenti tesi a disegnare angoli snaturati dalle devitalizzanti chirurgie plastiche; un senso di vuoto punteggiato da autolesionistici passi falsi.

Aveva affidato al Pdl di Angelino Alfano il compito di “riprodurre il miracolo” del ’94: quasi avesse senso chiedere la salvezza a una processione di miracolati. Continua a leggere

L’euro, né moneta né unica né europea

DraghiNon vorrei esagerare a tal punto da descrivere l’euro come la cieca, fatale svolta storica che fa da innesco a un “Quarto Reich” germanico. La tentazione però c’è – ed è comprensibile se uno considera una serie di inquietanti circostanze.

Penso, ad esempio, ai benefici che la Germania ha tratto sinora dall’euro, speculari alle devastazioni subite da vari paesi periferici e del sud Europa; al ruolo di indiscussa leadership che nella nascita e gestione dell’euro hanno avuto la Germania, una commissione europea a guida ideologica tedesca, e una banca centrale europea d’impronta tedesca e con sede a Francoforte; alla tendenza secolare dei Reich germanici Continua a leggere

Mario Monti e il giudizio elettorale

monti-elezioniVorrei tornare all’annuncio fatto da Mario Monti, a fine settembre, di non essere intenzionato a candidarsi alle elezioni “perché estraneo agli schieramenti”, ma di essere “disponibile a un secondo mandato” se le forze politiche glielo chiederanno.

Così “scongelata”, l’ipotesi del Monti bis ha subito raccolto un largo, trasversale consenso tra le élite del nostro paese – da Silvio Berlusconi a Pierferdinando Casini, passando per Sergio Marchionne e un vasto fronte confindustriale, fino ai vertici ecclesiastici e addirittura a Carlo De Benedetti. Continua a leggere

Extra Monti nulla salus

monti_salvatoreIn tempi di crisi, quando le sfide si fanno più pressanti, la tendenza di molti è a far tacere la ragione e ad affidarsi a qualche fede. Per i venditori di fedi, è una manna dal cielo, come testimonia l’abbondanza di offerte oggi sul mercato: un vasto assortimento che va dalla fede nichilistica nella fine del mondo a quella tecnocratica nell’infinita perizia di un qualche “esperto”, contemporanea incarnazione dello sciamano.

Di quest’ultima fede si è fatto ardente apostolo l’ingegnere Sergio Marchionne Continua a leggere

C’è chi copia alla regione Lombardia

formigoniSe c’è uno che seppe descrivere con genialità i vizi dell’Italia di mezzo secolo fa, che rimangono i vizi dell’Italia di oggi, questi è Ennio Flaiano. Nel Diario Notturno, ad esempio, tratteggiava così la classica figura del lestofante di rango:

“Scaltritosi nel furto legale e burocratico, a tutto riuscirete fuorché a offenderlo. Lo chiamate ladro, finge di non sentirvi. Gridate forte che è un ladro, vi prega di mostrargli le prove. E quando gliele mostrate: “Ah – dice – ma non sono in triplice copia!” Continua a leggere

Marchionne, il postdemocratico incompreso

marchionne_postdemocraticoNessuno, di sicuro, attribuirà mai il soprannome di “le Florentin” a Sergio Marchionne. La machiavellica astuzia nell’arte della politica – che valse il nomignolo a François Mitterrand – non fa proprio per lui.

Eppure, nelle piccate, troppo esplicite e poco accorte insolenze rivolte a Matteo Renzi e alla città di Firenze, ci sono – mi pare – delle sottigliezze e una duplicità, per quanto involontarie, che rischiano di fare di Marchionne comunque un incompreso. Dobbiamo allora sforzarci di capirlo. Continua a leggere

O Roma o Monti!

mario-monti-romaSi va componendo il quadro per le prossime elezioni e già si capisce che sarà un puzzle di difficile soluzione. E’ stato Mario Monti a collocare la prima tessera, confermando il suo voto di “castità” partitica (non si candiderà) ma dicendosi disponibile a servire il paese se il nuovo parlamento glielo chiederà.

Subito, la “non candidatura” dell’attuale premier ha raccolto il convinto appoggio di un disarticolato rassemblement di forze e personalità, sostenitrici del “Monti bis”. Continua a leggere

Nicole Minetti e la politica piena di idee

minetti1Nicole Minetti non se ne avrà di certo a male se dico che la sua ultima uscita pubblica mi ha fatto ricordare – per spontanea e del tutto involontaria associazione – un famoso brano in cui Ennio Flaiano, mezzo secolo fa, dava una profetica definizione della stupidità. “La stupidità – scriveva Flaiano – ha fatto progressi enormi (…) Grazie ai mezzi di comunicazione (…) si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore attorno a sé (…). E’ tesa verso il futuro, piena di idee. Oggi il cretino è pieno di idee.”

Naturalmente, non intendo affermare che la Minetti è una “cretina”, né che sia “piena di idee”. Continua a leggere

Da Silvio a Monti, l’anabasi dell’italiano qualsiasi

Berlusconi-MontiLe vicende politiche italiane io le seguo con interesse appassionato, ma come da lontano. Leggo più che altro libri, dove rumino sulle questioni che mi stanno a cuore. Ma nella quotidianità fatico ad andare al di là dei titoli di giornale. Penso sia un modo di difendermi dalla cupa sensazione di vuoto, che mi coglie di fronte al ripetersi di esibizioni sempre uguali, e dalla disperante irrazionalità dei troppi non sequitur: dibattiti senza capo né coda, leggi approvate ma non applicate, impegni reiterati e sempre disattesi.

Vista da lontano, invece, anche la nostra politica assume l’aspetto di un fenomeno vivente, dotato forse di senso. Continua a leggere

Fuga nella rete delle reti

porno-internetDi tanto in tanto vado sul sito di Alexa – una società che analizza i flussi di traffico su Internet e compila classifiche dei domini più cliccati – per vedere come cambiano le abitudini degli internauti. Era forse da quasi un anno che non lo facevo. E così quest’oggi, quando ho dato un’occhiata alla top 100 dei siti italiani, ho subito capito che c’era un’importante novità: i siti pornografici hanno scavalcato quelli d’informazione – un “sorpasso” che,  come cittadino e come giornalista, un po’ temevo e un po’ mi aspettavo.

Repubblica.it, che aveva storicamente guidato questo mio particolare ranking, e che resta la più seguita delle testate d’informazione online, è scesa al dodicesimo posto assoluto, superata da una video chat porno. Continua a leggere