Se c’è uno che seppe descrivere con genialità i vizi dell’Italia di mezzo secolo fa, che rimangono i vizi dell’Italia di oggi, questi è Ennio Flaiano. Nel Diario Notturno, ad esempio, tratteggiava così la classica figura del lestofante di rango:
“Scaltritosi nel furto legale e burocratico, a tutto riuscirete fuorché a offenderlo. Lo chiamate ladro, finge di non sentirvi. Gridate forte che è un ladro, vi prega di mostrargli le prove. E quando gliele mostrate: “Ah – dice – ma non sono in triplice copia!”
Non spetta a me dire quanti siano i malviventi cresciuti all’ombra del regno ventennale di Roberto Formigoni in Lombardia, né se lo stesso presidente abbia esercitato il doppio incarico di capo della gang. Ma l’avvitarsi della crisi in regione mi fa sospettare che qualcuno, reso sollecito dall’avvicinarsi dell’ordalia elettorale, abbia finalmente messo a disposizione una fotocopiatrice.