Mentre il mondo attende con trepidazione che Silvio Berlusconi “sciolga la riserva” sulla sua ennesima, preannunciata “discesa in campo” come candidato premier del Pdl, è toccato a un suo nipotino politico – un certo Carlo De Romanis – aprire un inatteso squarcio di verità sulla sostanza umana, ancor prima che politica, al cuore del berlusconismo.
Del berlusconismo si sapeva e si sa che ha segnato una rivoluzione nel linguaggio della politica italiana, transitata dai triti giri di parole alle immagini levigate e suggestive, dai sudati e fumosi vertici di partito alle incipriate performance dei leader, dalle piattaforme programmatiche infarcite di ideologia e mezze verità alle suadenti promesse televisive alleggerite di ogni pensiero ma grondanti menzogna allo stato puro. Continua a leggere