La Costituzione ci unisce ma Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, da quasi un ventennio, governano per dividerci. Gli italiani, per loro, non esistono. Esistono forzaitalioti o comunisti, padani o romani, furbi o fessi.
Il metodo sotteso al loro modo di operare è quello di ogni regime antidemocratico: divide et impera.
A forza di lacerazioni, è ora minacciato di rottura anche il nocciolo duro dell’articolo 1 della Costituzione, che al secondo comma afferma: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Berlusconi e Bossi disprezzano le forme e sono insofferenti dei limiti. La sovranità che intendono esercitare, in rappresentanza di un popolo ridotto a una massa in stato di minorità, è assoluta.
Da oltre un quinquennio umiliano il popolo italiano e il parlamento, che ne esprime la volontà, con una legge elettorale che priva gli elettori della libertà di scelta e rende gli eletti servi dei partiti – ridotti per sovrappiù, nel caso del Pdl e della Lega, a veicoli di un potere personalistico.
Ora non passa giorno senza che muovano pretestuosi, prepotenti attacchi alla presidenza della Repubblica, alla corte Costituzionale, alla magistratura – insomma, a quei poteri di garanzia che la Costituzione ha posto come “limiti” all’esercizio della sovranità popolare.
Sventolando la bandiera di “epocali” riforme, avanzano – con fare imperioso – abborracciate proposte che minacciano solo di sfasciare il principio su cui si fonda ogni democrazia, quello della divisione dei poteri. Interessati al personale tornaconto, al potere per il potere, o a una mitica e illusoria “Padania”, cercano di imporre al paese una devastante tirannide, una nuova barbarie.
E’ per questo che sabato 12 marzo scenderò in piazza a difesa della Costituzione.