Un paradosso molto italiano: si dà credito solo a chi rende ossequio alle convenzioni, tradizioni, consuetudini della propria tribù. Cioè a chi, per convenienza, è avvezzo alla menzogna e, per meglio mentire, respinge da sé la scomoda zavorra di un’idea propria. Ci si fida, insomma, solo di chi è indegno di fiducia. Per poi lamentare, con superficiale e insincero sgomento, che siamo un paese di traditori. E cos’altro potremmo essere, considerata la premessa?
Buon pomeriggio Dott. Bertoncello,
ben tornato!!!
Questo suo post è un po enigmatico!!
Diciamo che l’italiano medio non è un cuor di leone ( tutt’altro, bada solo al suo micro orticello!!) ed è facilmente suggestionabile però non capisco a quale situazione particolare lei si riferisca!!
Ci faccia sapere qualcosa se ne ha voglia!
Cordiali saluti.
Fab
Ciao a tutti ed in particolare a Giuseppe, che devo dire rimane il mio mito nell’ambito del giornalismo finanziario: mai vista tanta lucidità nelle valutazioni, tanto conoscenza, tanto utilizzo di informazioni e tanto discernimento. Inutile dire che quel blog (l’investitore accorto) dovrebbe diventare un e-book. Circa il post non temo la comoda fiducia negli indegni: potrebbero servire anche a non ripetere gli stessi errori ma temo le cassandre tipo Grillo: tutto giusto quel che dice? Lasciamolo accomodare sullo scranno di Montecitorio poi vedremo…
Peccato poterla leggere così di rado!!!
Buongiorno Dott. Bertoncello,
le segnalo questo interessante articolo e in particolare questo significativo passaggio:
In una memorabile intervista a Marco Travaglio, Tommaso Padoa Schioppa disse
“Vi raccomando le pagine economiche. Più ancora che
sulla politica, è sull’economia che potete fare la differenza: in genere le pagine economiche dei giornali italiani sono spazi pubblicitari per le banche e le grandi aziende, spesso ben pagati. Voi dovete raccontare quello che gli altri non possono o non vogliono raccontare, e vi garantisco che è una prateria sterminata”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/04/furto-d%E2%80%99informazione-e-crisi-economica/316961/
Ergo: visto che il Fatto Quotidiano su questo punto è abbastanza mediocre, lei con le sue notevoli capacità di analisi, logica e competenza potrebbe sparigliare il campo in modo clamoroso mettendo su un bel magazine online ( settimanale/mensile ) intitolato:
“L’Economista Accorto” ancora meglio sarebbe:
“L’Investitore Accorto”!!!
Cordiali saluti.
Fabrizio Farnedi
Le segnalo anche quest’altro interessante articolo:
Si sente spesso dire che bisognerebbe tener conto di tutti i debiti di in un paese. Al debito pubblico andrebbe, infatti, sommato anche quello delle
imprese (non finanziarie) e delle famiglie verso il sistema finanziario………..
http://www.centroeinaudi.it/articoli/asset-allocation-economiacentroeinaudiit-100/1618-sfaccettature.html
Più che “sfaccettature”, “strane coincidenze” per usare un eufemismo……!!!
Cordiali saluti.
Fab