Abusi contro minori

Silvio BerlusconiSe Berlusconi sapeva dell’età di Ruby e ha fatto sesso con lei, lo stabiliranno i giudici. Un aspetto, però, depone contro di lui. E cioè il fatto che, già da quando era imprenditore, intratteneva e insegnava ai suoi dipendenti a intrattenere relazioni mercenarie con “minori”, basate dunque sull’abuso della loro ingenua buona fede.

La gente – diceva Silvio ai pubblicitari di Publitalia – è fatta di “undicenni neanche tanto svegli”, dei quali si può dunque facilmente approfittare. A tale principio, che lo aveva reso ricco da imprenditore, si è poi tenacemente attenuto nel corso di 17 anni di carriera politica. Continua a leggere

Servi di un padrone

flaiano“Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli ‘altri’ le cause della sua impotenza o sconfitta.” Continua a leggere

Il fascismo degli italiani

monicelliRicordava Mario Monicelli in un recente numero di Micromega:

“Mio padre era stato un giornalista molto importante. Partito da posizioni socialiste era poi passato con i liberali e, come molti liberali, aveva inizialmente visto nel fascismo un argine contro il ‘pericolo bolscevico’ e con il suo giornale – era direttore del Resto del Carlino – lo aveva sostenuto, sebbene con uno stato d’animo assai riottoso.”

“Con il delitto Matteotti – quando il regime si presentò per quello che realmente era, rivendicando il suo volto violento, sanguinario – mio padre passò all’opposizione. Scrisse sul suo giornale tre o quattro articoli nei quali denunciò il delitto con toni molto accesi e così gli fu tolta la direzione Continua a leggere

Insopportabili fatti

clemente-mimun-tg5I tg berlusconiani annunciano che l’Italia esce dalla crisi e, grazie al governo, va pure meglio degli altri paesi.

Raccontano i desideri e i sogni di grandezza del loro impresario.

I fatti, purtroppo, sono altri.  Ma perché occuparsene? Come diceva John Adams, i fatti sono “testardi”, così testardi da non lasciarsi alterare da “passioni, desideri o inclinazioni.”

Hanno insomma, questi ostinati e inflessibili fatti, un caratteraccio che troppi italiani troverebbero insopportabile. Parlarne sarebbe una provocazione, un’offesa ai buoni sentimenti e alla quiete della nazione. Si può mai esigere che un tg commetta un simile delitto, proprio a ora di pranzo o di cena, o subito prima che andiamo a letto?


Nullità devastanti

goebbelsUn saggio di Joachim Fest su Goebbels si chiude con un interrogativo, una “questione fondamentale”, che a suo dire gli studi sul nazismo lasciano irrisolta.

“Come, al di là di tutta l’astuzia propagandistica, tutto l’acume psicologico e tutta l’abilità tattica poté conseguire effetti tanto gravi quella nullità dell’individuo, tanto evidente in Goebbels quanto in Hitler.”

Mutatis mutandis, il quesito si ripropone nell’Italia di oggi. Com’è possibile che un’accozzaglia di figuri di nessun valore prenda in ostaggio un paese intero, che si pensava civile, condannandolo a un declino così penoso?


Palinsesti da far paura

Sondaggi e ricerche rivelano che gli italiani hanno paura.

E non c’è da stupirsene. La loro finestra sul mondo mostra ogni giorno omicidi per futili motivi e suicidi inspiegabili; immigrati che stuprano e il clima impazzito; orde di slavi, nordafricani e cinesi che irrompono dai fragili confini.

Per uscire da una crisi così epocale non resta che la più radicale delle risposte: spegnere la tv e rilassarsi un po’.


L’incompreso

berlusconi-incompresoSe sembra che nulla cambi è perché troppi italiani mancano, purtroppo, delle capacità di introspezione necessarie ad apprezzare le grandi trasformazioni realizzate dal berlusconismo – un’ideologia che mira a governare non l’Italia, bensì le menti stesse degli italiani.

C’è dunque un fondo di verità nel lamento di Berlusconi, quando dice di sentirsi incompreso. Ma è il prezzo che paga per il suo successo.