Berlusconi è spesso in vena di confidenze. Al primo ministro bulgaro ha ora confessato di sentirsi “indispensabile”. Si sarebbe tentati di sorridere di tanta grossolanità. Come si fa a non capire che aveva ragione De Gaulle, quando osservava, con amara ironia, che di uomini indispensabili sono pieni i cimiteri?
C’è in B. molta smania, boria, un infantile narcisismo tutto immerso in fantasie d’onnipotenza, che la democrazia è nata apposta per tenere a bada. Mezzo mondo – quello civile – ne sorride stupito. Ma possiamo accontentarci di uno scrollo di spalle noi, che viviamo in una democrazia sempre più malata?
Il problema di B. è che molte delle sue fantasie lui le ha sapute realizzare. Piace e trascina le masse anche per questo. Quanti crederanno, imbambolati, alla sua indispensabilità? C’è di che preoccuparsi.
Hitler, Stalin, Mao, Pol Pot sono i nomi che subito vengono alla mente quando si pensa a leader che, implacabili, hanno fatto di tutto per affermarsi come indispensabili. Il loro tragico lascito è sempre stato un vuoto incolmabile.
Degli uomini necessari è meglio fare a meno prima che siano loro a liquidarti come superfluo.
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