Ho una modesta proposta da fare ai miei concittadini. Quando Berlusconi ci invita al bunga bunga, per favore smettiamola di ridere e applaudirlo. Invece, fischiamolo. Così forse ci ripensa e la pianta.
La verità è che non c’è niente da ridere. E più lui insiste con le sue sfacciate mistificazioni, più c’è invece da arrabbiarsi e reagire con decisione.
L’altro giorno, mentre a Palazzo Chigi premiava 22 studenti universitari selezionati da un’iniziativa del ministero della Gioventù in base al “merito prima di tutto”, congratulandosi con due studentesse ha detto loro: “Siete così brave che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga.”
Ecco il video:
Purtroppo, però, ai bunga bunga B. non ha mai invitato i migliori tra noi. Non c’erano santi, né eroi, né premi Nobel. C’erano Lele (Mora), Fede (Emilio), e un po’ di sciagurate ragazze volteggianti attorno a un palo di lap dance, che poi, al telefono, si davano schiettamente delle “zoccole”.
Ricordiamoglielo, a B. E facciamo così fronte alla dissociazione dalla realtà di cui pare soffrire, che non è solo una “rottura” pericolosa per la sua salute mentale ma, quel che è peggio, è fonte soprattutto di“corruzione”, dato il ruolo che lui occupa, per la salute civile dell’Italia intera.