Con le dimissioni, attese per il weekend, scende il sipario su Silvio Berlusconi, la cui uscita di scena ha tenuto in fibrillazione, nei giorni scorsi, il mondo intero.
L’idea che potesse restare anche soltanto qualche settimana in più, per poi instradare l’Italia verso una paralizzante campagna elettorale, ha fatto crollare i mercati azionari da Milano a Francoforte, da Londra a New York, da Singapore a Tokyo, mentre i rendimenti sul debito italiano schizzavano oltre il 7%, fuori controllo.
A cercare di vendere i titoli di casa nostra, in assenza o quasi di compratori, non erano odiose orde di “speculatori” – come hanno detto e scritto certi media nostrani amanti dei cliché, all’unisono con le armate di propagandisti del regime berlusconiano sempre a caccia di capri espiatori.
Al contrario, come testimoniato da molti operatori di mercato, si è trattato per lo più di grandi investitori istituzionali – poco propensi ai raid e ai colpi di testa – per i quali il debito italiano è diventato semplicemente troppo rischioso.
Fare marcia indietro dal baratro, dunque, sarà arduo, anche con Mario Monti alla guida. La dipartita di Berlusconi ha infatti luogo solo dopo il radicarsi e il conclamato manifestarsi di una enorme perdita di reputazione e di fiducia sui mercati internazionali che, per l’Italia, con gli attuali chiari di luna, equivale all’essere già ben avviata lungo la vertiginosa spirale che conduce al default, al collasso del sistema bancario, all’uscita dall’euro, con ripercussioni gravissime su tutta la costruzione europea e, di riflesso, sul mondo intero.
Nei 150 anni di storia patria, solo la megalomania di Mussolini, che portò l’Italia a combattere la seconda guerra mondiale al fianco di Hitler, aveva saputo fare di peggio.
Non è dunque così esagerata la copertina con cui il settimanale americano Time congeda questa settimana Berlusconi col seguente memorabile epitaffio: “L’uomo che sta dietro alla più pericolosa economia al mondo”.
Mentre la guardavo, mi è tornato alla mente un altro passaggio della lunga avventura berlusconiana, e cioè una sua conferenza stampa col primo ministro Zapatero dopo un incontro bilaterale Italia-Spagna nel settembre 2009. Per una decina di minuti, con aplomb invidiabile, il premier spagnolo rimase ad assistere alla fremente, irruente autodifesa di Berlusconi, provocato da una domanda sulle accuse di prostituzione che in quei mesi cominciavano a essergli rivolte in Italia.
Con grande energia, Berlusconi non si limitò a negare tutto ma si lanciò in un’esaltata autocelebrazione. Nessuno – disse – era stato più a lungo di lui a capo del governo nella storia repubblicana, neppure il grande Alcide De Gasperi. Non solo. In tutta sincerità, scandì Berlusconi, “credo di essere stato e di essere di gran lunga il miglior presidente del consiglio che l’Italia abbia potuto avere nei 150 anni della sua storia. Lo dico sulla base di ciò che ho fatto e che faccio, e che gli italiani conoscono bene. E per questo penso che mi attribuiscano il 68,4% di fiducia e di ammirazione.” (Il video è qui)
A quella sfilza di record, veri e immaginari, Berlusconi potrà ora aggiungerne un altro, che resterà – voglio sperare – inavvicinabile: l’essere stato l’unico capo del governo italiano costretto a lasciare non per una mozione parlamentare o per un golpe di palazzo ma per un voto di sfiducia planetario.
Buongiorno Dott. Bertoncello,
che nei 150 anni di storia patria, Berlusconi sia stato il peggiore dopo Mussolini sono d’accordo al 100%!!
A parte il fatto, come ho scritto nel precedente post, che è entrato in politica e uscito dalla politica solo ed esclusivamente per farsi i suoi comodi, c’è da dire che il fenomeno Berlusconi è anche una conseguenza del fatto che in Italia la classe politica ( in entrambi gli schieramenti!) è spesso e volentieri espressione di gente molto mediocre senza arte e nè parte che sta là solo per beccarsi ricchi stipendi, pensioni favolose e fare inciuci a destra e a manca per sistemare amici e amici degli amici!!
Di seguito a tale proposito interessante riflessione di Luigi Zingales:
http://www.greenstudioservice.com/l%E2%80%99economista-renziano-zingales-squaderna-la-ricetta-per-mandare-a-casa-la-peggio-politica-corrotta-un%E2%80%99amnistia/
Peccato però che non ha risposto alla mia domanda da 1 milione di dollari che riguarda il pernicioso legame fra banche e mercati finanziari:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/rischio-paese-per-le-banche/2163187/18
Per quanto riguarda:
“Non è dunque così esagerata la copertina con cui il settimanale americano Time congeda questa settimana Berlusconi col seguente memorabile epitaffio: “L’uomo che sta dietro alla più pericolosa economia al mondo”.”
Detto da un settimanale americano come Time mi sembra invece esagerato perchè dovrebbero guardare prima in casa propria fatti davvero allarmanti riguardanti la loro economia:
http://www.businessinsider.com/new-charts-about-inequality-2011-11#
E se la prima potenza economica e militare al mondo ha una classe media ( spina dorsale delle economie occidentali )che si sta sfaldando però poi utilizza ingenti risorse pubbliche per salvare il culo a quei banchieri di Wall Street che hanno fatto finanza speculativa e allora ergersi a giudice accusatore diventa, secondo me, un vero e proprio atto di mistificazione!!
Cordiali saluti e buona domenica.
Fab
Ho riprovato ma di nuovo niente da fare!!!!!!
Per caso ha applicato la funzione per la quale qualsiasi commento inviato recante links, viene automaticamente cestinato??
Se è così, basta dirlo e quindi sapendolo già in partenza ci si comporta di conseguenza!!
Peccato era un commento interessante!!
Mi stia bene!
Fab
Fab,
non ho applicato niente di nuovo. Oltre un certo numero di link, i commenti sono filtrati come spam per la semplice ragione che di spam ne gira molto e che di solito si presenta con molti link. I suoi commenti sono sempre apprezzati. Ma forse non più di un link per commento può essere sufficiente. E’ vero che viviamo tutti in rete, presi dal piacere e dall’urgenza di comunicare. Ma se non ci si modera un po’, temo che il rischio sia di restare irretiti. Cordiali saluti, Giuseppe B.
Buongiorno Dott. Bertoncello,
che piacere sentirla!! Grazie della gentile risposta!
Le ho fatto questa domanda:
“Per caso ha applicato la funzione per la quale qualsiasi commento inviato recante links, viene automaticamente cestinato??”
perchè siccome ero stato censurato già due volte da gente ( severgnini sul suo Italians e su http://www.linkiesta.it/ ) che si definisce liberale e allora mi sono detto, non c’è due senza tre!!
Evidentemente, ho preso un granchio grande quanto una casa!!
Sincere ma davvero sincere congratulazioni per essere un liberale anche nei fatti!! In Italia un fatto raro!!
Ma avrei dovuto immaginarlo visto l’enorme qualità del suo precedente Blog “L’Investitore Accorto”!!
Prometto per le prossime volte di essere più sintetico!!
Cordiali saluti.
Fab
PS a proposito dello sfaldamento ( segnalato nel precedente post ) della classe media americana, di seguito interessante link:
http://temi.repubblica.it/limes/leconomia-usa-secondo-occupy-wall-street/28018