Il gioco dello spread tra s-predatori e s-prede

spread-eagleApprendisti stregoni indaffarati a sopprimere i sintomi della malattia non volendo comprenderne le cause, i nostri leader hanno escogitato l’ennesimo piano per riportare la febbre – e cioè gli spread – sotto controllo.

I mercati finanziari esultano, e li si può capire. Se la magia funziona, il sistema finanziario globale potrà tornare, almeno per un po’, a generare bolle e ad appropriarsene i “profitti”. E la gente comune – quella esclusa dal gioco dello spread – potrà continuare a pagarne le conseguenze. Rigorosamente.

D’altra parte, viviamo in un mondo competitivo, dove la regola di base è che chi perde paga.

E se chi perde è allo stremo e stenta a pagare?  Si fanno avanti gli apprendisti stregoni, che si preoccupano – tra l’entusiasmo degli s-predatori vincenti – di adottare misure (caratterizzate, in gergo, da tight conditionality” o “condizionalità stretta”) tali da consentire e imporre a chi ha perso di pagare ancora un po’.

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