Se questo è l’euro

golden-dawnC’è in giro, sui media, una gran voglia che l’austerity funzioni e i “sacrifici” portino frutto. E un gran bisogno di raccontare, e di raccontarci, qualcosa di consolatorio.

Così, la settimana scorsa, non c’è stato giornale che non abbia celebrato la discesa dello spread sotto la soglia dei 300 punti. Come se ci fosse, in quel numero peraltro subito risalito verso quota 350, un tocco di magia e di benaugurante presagio. E come se, con poca inflazione e un Pil in picchiata Continua a leggere

Grexit interruptus

eurogruppoLa cosa migliore che si può dire del pacchetto di aiuti approvato l’altra notte a Bruxelles dai ministri finanziari europei e dalla “troika” è che esclude, almeno per il momento, uno scenario di Grexit, e cioè di uscita traumatica della Grecia dalla zona euro. Sulla questione ho scritto un articolo per Economia Web, Grecia: i tre limiti dei nuovi aiuti, a cui rinvio per una sintesi di quel che è stato deciso, e per una succinta analisi delle implicazioni. Qui, potendo essere più esplicito, vorrei ridefinire i tre limiti, con metafora medica, nel seguente modo: Continua a leggere

La Grecia e l’arcipelago euro

greek flagC’è stato un periodo in cui preferivo definirmi cittadino europeo. Ora comincio a vergognarmene. Per un triennio la Grecia è stata sottoposta a un regime di “aiuti” che sempre più fa pensare alla rieducazione in un gulag.

L’economia e la società greca sono state devastate, e in sovrappiù si è infangata l’idea di Europa e messa gravemente a rischio la democrazia. Il debito pubblico, che si diceva di voler risanare, cresce fuori controllo e sta per toccare il 190% del Pil, mentre ancora i “partner” europei si illudono che possa essere interamente ripagato. Continua a leggere

Malati di austerity

austerità-merkel-monti-nov12“Abbiamo bisogno di trattenere il fiato per cinque anni e più” – così ha detto l’altro fine settimana la Cancelliera Angela Merkel. “Wir brauchen einen langen Atem von fünf Jahren und mehr”.

Atem, respiro: etimologicamente così affine ad Adam, Adamo. La lingua tedesca riconosce, fin dalle sue radici, che l’uomo è respiro. Il respiro è vita. Quando il respiro viene meno, spiriamo.

Chissà se dopo aver parlato a quel modo, Bundeskanzlerin Angela Merkel ha colto la necrofilia implicita nella metafora che aveva utilizzato. Continua a leggere

Marchionne non c’è e Fornero non esiste

fiat-forneroNon si dica – come peraltro ha fatto il sociologo Luciano Gallino – che Elsa Fornero è un “ministro inesistente”. Fornero, in risposta alla decisione della Fiat di cancellare “Fabbrica Italia” – il megapiano di investimenti in Italia per 20 miliardi di euro – sostiene infatti di essersi mossa con tempestività, facendo chiaramente intendere – aggiungo io – chi è che comanda.

Ha preso il telefono e ha chiamato Sergio Marchionne. Come ha dichiarato ieri in un’intervista a Repubblica, al capo della Fiat voleva chiedere spiegazioni e fargli capire che, “sul caso Fiat il governo ha le idee molto chiare, e si sta impegnando in modo unitario e molto deciso”. Continua a leggere

L’euro e le sue conseguenze non volute

draghi1Ad appena dieci anni dalla sua entrata in circolazione, è diventato difficile parlare dell’euro. In questi tempi di crisi sarà un’ancora di salvezza o piuttosto una pietra al collo? Ci si dibatte nell’ambiguità.

Quanto sia acuto il disorientamento degli italiani emerge ad esempio dall’ultimo sondaggio della Demos di Ilvo Diamanti, secondo cui un 47% di noi considera la moneta unica una fonte di “complicazioni necessarie” per la costruzione europea, e un altro 39% la ritiene una “complicazione e basta”. L’ingenuo ottimismo di chi vede solo vantaggi si è dimezzato rispetto a un decennio fa ed è condiviso da neppure un italiano su otto. Continua a leggere

Il gioco dello spread tra s-predatori e s-prede

spread-eagleApprendisti stregoni indaffarati a sopprimere i sintomi della malattia non volendo comprenderne le cause, i nostri leader hanno escogitato l’ennesimo piano per riportare la febbre – e cioè gli spread – sotto controllo.

I mercati finanziari esultano, e li si può capire. Se la magia funziona, il sistema finanziario globale potrà tornare, almeno per un po’, a generare bolle e ad appropriarsene i “profitti”. E la gente comune – quella esclusa dal gioco dello spread – potrà continuare a pagarne le conseguenze. Rigorosamente.

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Dopo il miracolo, ecco la bolla cinese

china_bubbleCome ha fatto la Cina, nell’ultimo quadriennio, a proseguire imperterrita con tassi di crescita del 10% quando gran parte dei suoi mercati dell’export erano in crisi? Ne parlo in un articolo pubblicato su EconomiaWeb, che potete trovare qui.

Da quel che scrivo, come vedrete, si arriva alla conclusione che neppure i cinesi sanno fare miracoli. Quel che hanno invece imparato in fretta dal capitalismo occidentale è come si genera una gigantesca bolla speculativa. Continua a leggere

Eurodepressione

eurodepressioneVertice dopo vertice, l’Europa si stringe in una morsa di austerity in risposta alla crisi dell’euro. Si tratta di un rimedio sbagliato che parte da una diagnosi priva di fondamento. Ne parlo in un articolo che ho pubblicato su Economia Web. Lo trovate qui.

P.S. del 23 dicembre: per fortuna che c’è la Bbc. Con un po’ di grafici semplici e ben fatti è riuscita a spiegare meglio di chiunque altro perché la medicina che i paesi periferici dell’Eurozona (tra cui l’Italia) stanno assumendo a dosi massicce rischia di essere peggiore del male. Guardate qui.

Il Presidente dei record

Berlusconi salutaCon le dimissioni, attese per il weekend, scende il sipario su Silvio Berlusconi, la cui uscita di scena ha tenuto in fibrillazione, nei giorni scorsi, il mondo intero.

L’idea che potesse restare anche soltanto qualche settimana in più, per poi instradare l’Italia verso una paralizzante campagna elettorale, ha fatto crollare i mercati azionari da Milano a Francoforte, da Londra a New York, da Singapore a Tokyo, mentre i rendimenti sul debito italiano schizzavano oltre il 7%, fuori controllo. Continua a leggere