Il perdente a sonagli

serpente-sonagliIl nostro ex-premier, Silvio Berlusconi, ha il dente avvelenato. E lo si capisce bene dalle sibilanti e minacciose parole rivolte ai senatori del Pdl, secondo quanto riferisce la Repubblica (vedi qui). Il governo Monti? “Una sospensione negativa della democrazia”. Il presidente Napolitano? Uno sempre pronto a “correggere (il governo) con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari”. La decisione di non fare pressing per un immediato ricorso alle urne? Una scelta solo tattica, per niente legata all’urgenza di salvare l’Italia dal rischio default. “Affrontare ora una campagna elettorale, sotto la pressione negativa e l’assedio dei media, sarebbe stato un errore”.

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Il Presidente dei record

Berlusconi salutaCon le dimissioni, attese per il weekend, scende il sipario su Silvio Berlusconi, la cui uscita di scena ha tenuto in fibrillazione, nei giorni scorsi, il mondo intero.

L’idea che potesse restare anche soltanto qualche settimana in più, per poi instradare l’Italia verso una paralizzante campagna elettorale, ha fatto crollare i mercati azionari da Milano a Francoforte, da Londra a New York, da Singapore a Tokyo, mentre i rendimenti sul debito italiano schizzavano oltre il 7%, fuori controllo. Continua a leggere

Après moi le déluge

berlusconi_tg1Ogni volta che l’ascolto non riesco a non pensare – con sgomento – che c’è qualcosa di alieno e quasi di disumano in Silvio Berlusconi. Non mi riferisco alla sua forza, alla sua perseveranza, alla sua determinazione a non darsi mai per vinto. Se così fosse, si tratterebbe di qualità umane che sarei pronto ad ammirare, in lui come in chiunque altro.

No, quello che mi raggela, di Berlusconi, è la sua sistematica negazione della realtà, la sua totale incapacità di autocritica. Continua a leggere

Fine della recita

berlusconi_cannesDivisi su tutto, i leader del G20 si sono trovati d’accordo, a Cannes, solo su una cosa: l’Italia di Berlusconi è un pericolo che nessuno si può permettere. La sua politica economica e di bilancio “manca di credibilità” – come ha detto il capo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde – e quindi va messa sotto sorveglianza. “Ogni tre mesi andremo in Italia. Controlleremo che le promesse fatte siano mantenute. E se non sono mantenute, lo dirò,” ha concluso Lagarde in un’intervista alla Bbc.

Il vertice del G20 ha sancito così, in scarne ma esplicite parole, la fine politica di Berlusconi, in una data – il 4 novembre – e un luogo – Cannes – carichi di involontarie ironie. Continua a leggere

Invito sconcio al bunga bunga

berlusconi_bungaHo una modesta proposta da fare ai miei concittadini. Quando Berlusconi ci invita al bunga bunga,  per favore smettiamola di ridere e applaudirlo. Invece, fischiamolo. Così forse ci ripensa e la pianta.

La verità è che non c’è niente da ridere. E più lui insiste con le sue sfacciate mistificazioni, più c’è invece da arrabbiarsi e reagire con decisione.

L’altro giorno, mentre a Palazzo Chigi premiava 22 studenti universitari selezionati da un’iniziativa del ministero della Gioventù in base al “merito prima di tutto”, congratulandosi con due studentesse ha detto loro: “Siete così brave che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga.” Continua a leggere

Belpietro e il giornalismo double face

belpietroProspera in Italia un tipo di giornalismo che chiamerò “double face”. Per capire di che si tratta torniamo a una vicenda della scorsa settimana, che ha visto protagonista Maurizio Belpietro, un giornalista che da quindici anni fa il direttore – prima del Tempo, poi del Giornale, quindi di Panorama e ora di Libero – ed è un ospite tra i più ricercati dei talk show televisivi.

Belpietro cura anche una rubrica – La telefonata – all’interno del programma Mattino Cinque su Canale 5. Lunedì della scorsa settimana ha intervistato Silvio Berlusconi, all’avvio di una stagione di impegni giudiziari che il premier stava per inaugurare, quello stesso giorno, con un bagno di folla osannante (“Sei un mito!”) Continua a leggere

Maglie e magliari (2)

Vorrei riprendere l’”esegesi” che, nella prima parte di Maglie e magliari, avevo cominciato a svolgere delle due puntate di Qui Radio Londra della scorsa settimana, in cui Giuliano Ferrara ci ha proposto le sue “verità” sul caso Ruby.

Dopo aver presentato, martedì,  Ruby ‘Rubacuori’ come l’adultera del vangelo sottoposta al “linciaggio morale” degli scribi e farisei di Maglie, e aver congedato il suo pubblico invitandolo a far proprie le parole di Gesù: “Va’ e non peccare più”, Ferrara, mercoledì, è passato disinvoltamente dalla “imitatio Christi” alla “imitatio Silvii”. Continua a leggere

Maglie e magliari (1)

Erede dello spazio televisivo che fu del Fatto di Enzo Biagi, Giuliano Ferrara – tra martedì e mercoledì – ha messo in chiaro qual è la missione “giornalistica” del suo Qui Radio Londra: abolire i fatti, esaltare le passioni. Una su tutte: l’amore misericordioso per Berlusconi e le sue “trentatré ragazze”.

Nei dieci minuti delle due teleprediche, Giuliano “il Fedele” (in Rai non è tempo di “Apostati”) ne ha raccontate talmente tante che riportare alla realtà il suo librarsene lontano richiede un po’ di pazienza. Continua a leggere

A difesa della Costituzione

difesa_costituzioneLa Costituzione ci unisce ma Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, da quasi un ventennio, governano per dividerci. Gli italiani, per loro, non esistono. Esistono forzaitalioti o comunisti, padani o romani, furbi o fessi.

Il metodo sotteso al loro modo di operare è quello di ogni regime antidemocratico: divide et impera.

A forza di lacerazioni, è ora minacciato di rottura anche il nocciolo duro dell’articolo 1 della Costituzione, che al secondo comma afferma: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Berlusconi e Bossi disprezzano le forme e sono insofferenti dei limiti. La sovranità che intendono esercitare, in rappresentanza di un popolo ridotto a una massa in stato di minorità, è assoluta. Continua a leggere

Farsa Italia

Per una delle tante ironie di cui sono intrise le vicende umane, è proprio Berlusconi che si sta adoperando per dare nuove conferme a una famosa intuizione di Karl Marx, il quale osservò come “i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte […]. La prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.”

Marx, nel 1852, aveva sotto agli occhi il colpo di stato di Luigi Bonaparte, che mettendo fine in Francia alla seconda repubblica aveva dato avvio al secondo impero. Dopo il primo impero, quello di Napoleone Bonaparte, i francesi – ironizzava Marx – avevano “di nuovo Napoleone in persona, in fattezze caricaturali.”

A un secolo e mezzo di distanza, un esempio ben più eclatante di grottesca scimmiottatura ci si para di fronte in patria. Continua a leggere