Le irragionevoli regioni che ci meritiamo

er-batman-fioritoTrascuriamo, per un attimo, le ruberie. Franco Fiorito detto “Er Batman”, l’ex-capogruppo Pdl alla regione Lazio, guadagnava – secondo quanto da lui dichiarato ai magistrati – oltre 31 mila euro netti al mese: 8.100 euro di stipendio base, 4.190 di diaria, 3 mila per le spese del personale, 8 mila per la presidenza del gruppo regionale, 8 mila per la presidenza della commissione bilancio. Tutto questo nel rispetto della legge.

Fiorito non era certo il solo. Una recente inchiesta del Sole 24 Ore documenta come il costo medio, per il bilancio pubblico, dei 1.111 consiglieri regionali sia di 743 mila euro l’anno a testa – escludendo i costi del personale amministrativo di supporto. Continua a leggere

L’euro e le sue conseguenze non volute

draghi1Ad appena dieci anni dalla sua entrata in circolazione, è diventato difficile parlare dell’euro. In questi tempi di crisi sarà un’ancora di salvezza o piuttosto una pietra al collo? Ci si dibatte nell’ambiguità.

Quanto sia acuto il disorientamento degli italiani emerge ad esempio dall’ultimo sondaggio della Demos di Ilvo Diamanti, secondo cui un 47% di noi considera la moneta unica una fonte di “complicazioni necessarie” per la costruzione europea, e un altro 39% la ritiene una “complicazione e basta”. L’ingenuo ottimismo di chi vede solo vantaggi si è dimezzato rispetto a un decennio fa ed è condiviso da neppure un italiano su otto. Continua a leggere

Belpietro e il giornalismo double face

belpietroProspera in Italia un tipo di giornalismo che chiamerò “double face”. Per capire di che si tratta torniamo a una vicenda della scorsa settimana, che ha visto protagonista Maurizio Belpietro, un giornalista che da quindici anni fa il direttore – prima del Tempo, poi del Giornale, quindi di Panorama e ora di Libero – ed è un ospite tra i più ricercati dei talk show televisivi.

Belpietro cura anche una rubrica – La telefonata – all’interno del programma Mattino Cinque su Canale 5. Lunedì della scorsa settimana ha intervistato Silvio Berlusconi, all’avvio di una stagione di impegni giudiziari che il premier stava per inaugurare, quello stesso giorno, con un bagno di folla osannante (“Sei un mito!”) Continua a leggere

Un frullato di Frattini per Mr. Paxman

Dubito che vedremo mai Silvio Berlusconi intervistato da Mr. Paxman. Ed è un peccato. La comunicazione televisiva che piace al nostro premier è fatta di spot e messaggi preregistrati o letti al gobbo. C’è lui che inscena uno spettacolino e i sudditi che ascoltano tranquilli, lasciandosi cullare dalle sue promesse. A volte, per variare, c’è posto per qualche domanda. Ma si deve trattare di assist alla Pirlo, che gli consentano di brillare come centravanti di un’Italia campione del mondo. Ai pochi giornalisti che insistono con questioni vere tocca un trattamento da “comunisti” o da “malati di mente”. Continua a leggere

A difesa della Costituzione

difesa_costituzioneLa Costituzione ci unisce ma Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, da quasi un ventennio, governano per dividerci. Gli italiani, per loro, non esistono. Esistono forzaitalioti o comunisti, padani o romani, furbi o fessi.

Il metodo sotteso al loro modo di operare è quello di ogni regime antidemocratico: divide et impera.

A forza di lacerazioni, è ora minacciato di rottura anche il nocciolo duro dell’articolo 1 della Costituzione, che al secondo comma afferma: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Berlusconi e Bossi disprezzano le forme e sono insofferenti dei limiti. La sovranità che intendono esercitare, in rappresentanza di un popolo ridotto a una massa in stato di minorità, è assoluta. Continua a leggere

Il pastore e il lupo

mons_NegriIl vescovo ciellino di San Marino-Montefeltro, Mons. Luigi Negri (nella foto), ha rilasciato un’intervista al settimanale ciellino Tempi  in cui bolla come atto di “prepotenza” l’ultima inchiesta della Procura di Milano a carico di Berlusconi.

Il caso Ruby – sostiene – sarebbe un’iniziativa che conferma come l’Italia sia ormai vittima dello strapotere di una magistratura che “fissa le regole senza avere alcun punto di riferimento o argine nell’apparato statale.” Tant’è che, prima ancora del processo, “sembra che abbia scritto la sentenza di colpevolezza.”

Da cosa Sua Eccellenza tragga queste gravi e perentorie conclusioni non è dato sapere. Continua a leggere

Il vero moralismo dei sostenitori del falso

ferraraI critici di Berlusconi, che ne chiedono le dimissioni, sarebbero dunque dei moralisti. Sepolcri imbiancati intenti a rivolgere contro gli altri un rigorismo etico che si guardano bene dall’applicare a sé stessi. Guardoni frustrati capaci solo di spiare nella privacy altrui.

Contro questi immorali moralisti si tratterebbe di innalzare i vessilli liberali dell’evoluta civiltà di cui sono portatori i Ferrara e gli Sgarbi, gli opinionisti a cui Berlusconi ha demandato il compito di perfezionare, dal prime time di Rai Uno, l’educazione civile degli italiani.

“In mutande ma vivi” – questa è la missione politica che ci viene vigorosamente proposta, il futuro che come nazione siamo chiamati a costruire. Continua a leggere

Il ministro della Guerra

larussaNorberto Bobbio, in un saggio sul fascismo, ne definiva l’ideologia come antitesi della democrazia, pura violenza e negatività, “azione senza pensiero”. Sono parole che tornano alla mente guardando il video dello scambio intercorso tra il ministro La Russa e l’inviato di Annozero, Corrado Formigli, all’incontro degli “smutandati” di Giuliano Ferrara al teatro Dal Verme di Milano.

A una domanda, che gli viene rivolta in modo civile, pacato e sulla base di un chiaro interesse pubblico, il ministro ribatte prima con una gratuita e offensiva allusione alla “sorella” di Formigli e poi con un forsennato pestaggio dei piedi dell’inviato. Continua a leggere

Servi di un padrone

flaiano“Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli ‘altri’ le cause della sua impotenza o sconfitta.” Continua a leggere

Il fascismo degli italiani

monicelliRicordava Mario Monicelli in un recente numero di Micromega:

“Mio padre era stato un giornalista molto importante. Partito da posizioni socialiste era poi passato con i liberali e, come molti liberali, aveva inizialmente visto nel fascismo un argine contro il ‘pericolo bolscevico’ e con il suo giornale – era direttore del Resto del Carlino – lo aveva sostenuto, sebbene con uno stato d’animo assai riottoso.”

“Con il delitto Matteotti – quando il regime si presentò per quello che realmente era, rivendicando il suo volto violento, sanguinario – mio padre passò all’opposizione. Scrisse sul suo giornale tre o quattro articoli nei quali denunciò il delitto con toni molto accesi e così gli fu tolta la direzione Continua a leggere